Con suggestione e analogia, ovvero con le modalità retoriche e interpretative tipiche della Medicina Tradizionale Cinese intendo portarci in quella che, in ambito taoista, è l’essenza più profonda del nostro essere umani, incarnati come siamo in un corpo come il nostro: l’asse Cuore-Rene.
Faccio dunque appello alla nostra fantasia e vorrei che immaginassimo un palazzo: imperiale, prezioso, bellissimo, molto più unico che raro.
Il signore di questo palazzo è un Imperatore.
La saggezza e il prestigio della sua famiglia sopravvive da molti millenni.
Questo Sovrano è solo un po’ giovane, impetuoso, forse inesperto delle cose del mondo, ma è appassionato, estroverso, brillante, geniale e con un grande entusiasmo per la vita.
Come ogni Governatore, il nostro Imperatore è circondato da validi Ministri, Collaboratori, Consiglieri; uno di questi è il Tesoriere.
Per l’esattezza in questa narrazione i Tesorieri sono due, rinomati per la loro saggezza e per la loro esemplare ed oculata ponderatezza: nelle loro mani, infatti, è custodito il Tesoro della Corona.
Soltanto loro ne conoscono esattamente la portata e l’ampiezza per questo il loro è un compito di estrema e vitale importanza.
Sul loro quotidiano impegno si fonda la sopravvivenza dell’Imperatore e dell’intera Corte Imperiale.
In MTC uomini e donne sono esseri integri e complessi,
microcosmi specularmente e magnificentemente inseriti nel macrocosmo, e in essi non esiste distinzione tra il Corpo, l’Emozione e lo Spirito.
Analogicamente, per la cultura cinese l’essere umano è un Sontuoso e Preziosissimo Palazzo, articolato e nobile, abitato e animato da diverse entità e rappresentanti, tutti con una loro
specifica energia e un loro specifico ruolo: questi sono Organi, Visceri, Sostanze, Tessuti.
Sappiamo in tanti, ormai, che alla base del pensiero cinese sta il Taijitu
Ed è proprio per mantenerci connessi a questo simbolo che ci chiedo una cosa in più: leggendo queste parole, sentiamo e pensiamo evitando le etichette del Bene del Male, del Giusto e dello Sbagliato – qui del tutto inutili e fuorvianti.
Faremo senza tutto questo, per un po’..
Il nostro Cuore: è lui l’Imperatore del Palazzo, cioè il Sovrano Assoluto del nostro intero e complesso sistema di Mente-Emozione-Spirito.
È lui che ha la Visione.
È lui che sceglie le direzioni.
È lui che pone gli obbiettivi in base al suo Valore e al suo Sogno.
Le sue reali intenzioni sono profonde, a tratti sconosciute, persino ai Consiglieri, ma giungono da lontano: dal Cielo Anteriore.
Il sovrano decide, solo Lui, chi e cosa sopravvive, chi e cosa deve morire.
Lui detta i tempi, le regole, le priorità, le urgenze, le danze.

L’Imperatore rimane in contatto diretto con i suoi nobili Avi, posti nel Cielo Anteriore, e lascia il compito ai suoi Consiglieri, Generali, Tesorieri e Gendarmi di occuparsi di tutte le altre attività utili all’Impero.
Per entrare in contatto con i suoi sudditi e con i Consiglieri stessi il Cuore si serve di un Ministro speciale, addetto alle Comunicazioni interno ed esterno1.
I suoi piedi non sempre poggiano a Terra, il suo sguardo va in ogni direzione, il suo anelito è verso Il Cielo Anteriore ed è concentrato sul Compito affidatogli dai suo Avi.
Egli custodisce e trattiene in sé lo Shen, lo Spirito Supremo che – unico nell’Universo – anima, direziona e dà vita al suo Palazzo.
Proprio perché in sé trattiene lo Shen, nella visione taoista è di primaria importanza mantenere il Cuore in uno stato di Vuoto, ovvero in uno spazio sacro, separato e protetto, riempito unicamente dalla Presenza radicata e connessa dell’Imperatore, nel Qui e Ora.
Nonostante questo suo contatto diretto con la saggezza dei suoi Avi, il Sovrano mantiene in sé la freschezza e l’impeto della giovinezza, l’ingenuità e la temerarietà di chi non è abituato a considerare le conseguenze, gli errori, gli sprechi, le follie tipiche della Gioia del Vivere.
Consiglieri, Generali, Ministri e Tesorieri si danno un gran da fare, ogni giorno, per difenderlo: dai pericoli esterni come dalle sue stesse scelte.
I nostri Reni: in MTC sono proprio loro i nostri preziosissimi Tesorieri, gli Organi che custodiscono, mantengono, preservano e tesaurizzano il nostro Jing, ovvero la riserva aurea insita in profondità, nelle segrete del Palazzo.

Il Jing è la Sostanza fondamentale che permette al Sovrano di incarnarsi, vivere, amare, procreare e godere di tutti i doni che il corpo offre nell’arco di un’intera vita.
Il Jing è la sostanza densa alla base della nostra sopravvivenza ed è custodita nei nostri Reni: il Rene yin e il Rene yang.
A differenza del Qi, il Jing non è rinnovabile, riproducibile o moltiplicabile.
Ogni Sovrano ne ha una determinata quantità, offerta dal Cielo Anteriore agli albori della sua esistenza, e non sempre Egli è consapevole o interessato alla quantità del Jing posto a sua disposizione.
Vero è che il vivere stesso consuma imprescindibilmente il nostro Jing e poco ci è dato per controllare o rallentarne il consumo, che rimane inevitabile.
Per preservare il Jing il più a lungo possibile sono necessari un buon respiro, un’alimentazione armonica e nutriente, l’uso consapevole dell’energia pelvica e sessuale e la pratica di tecniche di lunga vita.
All’esaurirsi del Jing il corpo muore e lo Shen fuoriesce dal Palazzo per tornare dai suoi Avi, nel Cielo Anteriore.
Nelle profondità delle Acque dense dei Reni è dunque custodito un tesoro preziosissimo alla nostra sopravvivenza e i nostri due Tesorieri hanno l’emerito compito di preservarlo, dosarlo con cura e parsimonia, per il bene dell’intero Palazzo.
In Medicina Cinese si parla di “Asse Cuore-Rene” ovvero di un pilastro fondante della diagnostica come dell’intervento terapeutico.
Yang e Yin
Cuore e Rene
Fuoco e Acqua
Shen e Jing
Spirito e Corpo
Estate ed Inverno
Caldo e Freddo
Cielo e Terra..

Non a caso spesso il Taoismo ci ricorda che l’essere umano è come un seme posto tra Cielo e Terra, tra il Cuore e i Reni.
Questi due organi sono strettamente legati e interconnessi: le carenze o gli eccessi dell’uno si ripercuotono sull’altro e molti disturbi dell’uno nascono da un disturbo dell’altro.
Il Cuore è colui che trattiene in sé lo Shen, la Sostanza yang, legata al Cielo e al Sangue, che mantiene in noi l’intenzione e la direzione, il Valore e l’Essenza del sentimento.
Quando osserviamo un essere umano per fare diagnosi e per contribuire all’armonia, ci accorgiamo che qualora lo Shen fosse inquieto la persona tenderebbe a perdere senso e presenza, oltre ad avere il sonno e la lucidità, sia emotiva che logica, molto disturbati.
Uno Shen poco radicato tenderà a rendere evanescenti, inconcludenti, illogici, oppure apatici, bloccati, aridi o chiusi sentimentalmente.

Uno Shen inquieto “prende il volo” verso il suo Cielo, il Fuoco divampa e il Cuore perde contatto e radicamento con la Terra, con il Corpo, con il suo Jing, ovvero con la Sostanza yin per eccellenza, cioè con l’Acqua densa che sola può ricondurlo e ricanalizzarlo nella profondità della Terra, riportando equilibrio e quindi benessere, all’Imperatore, come a tutta la sua corte.
Il Cuore è temerarietà, coraggio, impulso e desiderio di vita.
Il Cuore risuona con la Gioia.
Il Rene è profondità, conservazione e tesaurizzazione della vita.
Il Rene risuona con la Paura.
Ricordiamo l’immagine del nostro Imperatore: giovane, a tratti inesperto e spesso impetuoso, mosso dalla grande voglia di sperimentare, conoscere e viaggiare, insieme all’anelito verso l’amore, l’amicizia, la comunicazione profonda.
Il Cuore arde dal desiderio di spendersi e di vivere la vita, nella totalità e nella pienezza, con Gioia e senza badare a spese..
Come suo fedele e prezioso Tesoriere, il Rene esprime la ponderatezza e la saggezza di chi preserva e calcola, le forze e le possibilità, le risorse e le energie indispensabili per concretizzare il Volere dell’Imperatore e per mantenere nel benessere l’intero Palazzo.
Il Rene, qualora servisse, potrebbe ricondurre il suo Sovrano ai suoi limiti, anche in modo provvidenziale.
Questo senso del limite potrebbe tradursi in Resistenza o sfociare in Paura: di vivere, di procreare, di rischiare, di sperimentare, di aprirsi, di amare..
Torno a ricordare che qui non stiamo usando le categorie del Bene e del Male, del Giusto e dell’Ingiusto, del Bello e del Brutto.
Ogni sfaccettatura, come ogni emozione, ha il suo senso e il suo valore: ciò che può apparire come un limite, in realtà spesso ha degni motivi per esistere e per esprimersi, più o meno profondamente, in noi.
Quando ci accorgeremo che un’emozione limita la nostra libertà di essere e di amare, ci preoccuperemo tuttalpiù di sanare e lenire eventuali ferite che sottostanno al limite, alla resistenza, alla chiusura o alla difficoltà.
Sarebbe poco utile ed efficace limitarci a distruggere un limite o una resistenza, soprattutto se mossi da dinamiche di giudizio.
Sarà molto più utile e armonico prenderci cura di eventuali traumi o ferite che alimentano tali resistenze.
Riconoscere dentro di noi la voce del Cuore oppure del Rene non è poi così difficile.
Il Cuore – ovvero lo Shen, l’Anima – brama di rotolarsi nel fango della vita, senza porsi domande o risparmiarsi, in alcun modo.
Il suo obbiettivo è fare esperienza, tutto il resto per lui non ha alcuna importanza.
Nemmeno il benessere all’interno del suo Palazzo è così rilevante per lui.
Quasi non se ne occupa.
Il Rene, invece, conosce molto bene le necessità all’interno del Palazzo e si impegna a radicare il Volere del suo Sovrano, calibrando, dosando le forze e le opportunità.
Come Tesoriere, conosce e valuta costantemente le risorse disponibili e crea mediazione, tra il Cielo e la Terra.
Quando il Rene è esausto, quando il suo compito diviene pesante o il Jing al suo interno è carente, può portare il suo Sovrano allo spavento e alla chiusura.
La nostra esistenza è una continua mediazione, un dialogo costante attraverso questo prezioso e delicato Asse tra Cuore e Rene.
Laddove il Cuore vorrà portarci in viaggio, per fare esperienze forti, avventurose, dirompenti e appassionanti, il Rene ci farà riflettere e ponderare le risorse economiche, le problematiche familiari, lavorative, fisiche, fisiologiche..
Laddove il Cuore vorrà portarci a vivere senza freni o resistenze, senza paure o preconcetti qualunque avventura sentimentale, il Rene ci ricorderà le sofferenze del passato, i dati realistici più o meno oggettivi, il rischio dolorosissimo di un’eventuale perdita o abbandono, la comodità della solitudine..
Laddove il Cuore vorrà portarci a vivere la sessualità con libertà e con la totale disponibilità alla procreazione, il Rene monetizzerà nel dettaglio le fatiche di queste gioie preziose..
Laddove il Cuore tenderà a farci fantasticare tra le nuvole del suo Cielo, il Rene ci richiamerà alla necessità di radicare e dare forma concreta al più alto dei Propositi.
Laddove il Cuore vorrà che esprimiamo opinioni, sentimenti e valori, consumando voce, energia e passione, il Rene ci riporterà al benessere del Palazzo e ci chiederà se ne vale davvero la pena.
..E mentre questi nostri preziosissimi Spiriti dialoganti esprimeranno la danza della nostra vita, il Jing che abbiamo portato con noi su questa Terra, come dono prezioso del Cielo Anteriore, nutrirà nell’Essenza ogni nostra cellula.
A noi la scelta: Vivo o mi conservo?
Mi esprimo o mi reprimo?
Amo o mi allontano?
Mi disperdo o mi preservo?
La nostra personalissima scelta non sarà mai scontata, anzi: quasi sempre sarà degna e più che motivata.